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La pace non solo è possibile ma è anche doverosa

Documento approvato all'unanimità dal coordinamennto politico dei Cristiano sociali
Roma 26 febbraio 2004

Ad un anno dalla insensata guerra preventiva di Bush in Iraq regna ancora il caos, la violenza , la guerra, l'occupazione delle forze militari angloamericane.

Il terrorismo non è sconfitto e la prospettiva di un Iraq democratico rimane incerta e difficile.

Noi Cristiano Sociali non ci arrendiamo.

Ancora una volta ci uniamo alle parole del Papa

"Oggi ancora, all'inizio del nuovo anno 2004, la pace resta possibile . E se possibile, la pace è anche doverosa!"

Non solo una indicazione morale ma un appello concreto a chiunque abbia responsabilità politica. Oggi la pace è possibile: ci sono gli strumenti e le risorse. Ci sono le norme del diritto internazionale e c'è il consenso delle società civili di tutto il mondo che sono scese in piazza e ancora scenderanno il 20 marzo nella grande manifestazione indetta dai movimenti pacifisti americani.

Quello che, drammaticamente, manca è la volontà politica.

Il governo Italiano, in questo anno, si è contraddistinto per la propria passività e sudditanza.

Avevamo chiesto, insieme a tutte le organizzazioni democratiche che in questi mesi si sono mobilitate, un'azione positiva per convincere gli Usa e la Gran Bretagna a rientrare nell'alveo del diritto internazionale e per dare all'Onu la responsabilità della transizione.

Abbiamo chiesto una svolta radicale nel mandato e nel significato politico della nostra missione militare a Nassyria. Abbiamo chiesto che la riconosciuta umanità e professionalità dei nostri soldati non fosse compromessa da un contesto di illegalità internazionale. Abbiamo chiesto che il sacrificio dei nostri 19 ragazzi non fosse utilizzato per coprire le ambiguità di una avventura che ancora oggi rischia di essere funzionale ad interessi e processi che si oppongono alla pace.

Purtroppo questo governo non ha inteso ascoltare nessuno e nel voto per il rifinanziamento delle missioni di peace keeping inserisce indebitamente anche quella irachena senza mutarne le coordinate e gli obiettivi.

I Cristiano Sociali raccolgono l'appello della Tavola della Pace per negare ogni sostegno al decreto con cui il governo intende prolungare l'attuale missione italiana in Iraq.

Non raccoglieremo, invece, le provocazioni di quanti, ponendosi fuori dallo spirito della manifestazione del 20 Marzo, hanno inteso formulare minacce e scomuniche nei confronti di esponenti della sinistra democratica, fondate sull'equivoco e sulla falsificazione. I DS sono contro la guerra e contro la missione militare in Iraq e dunque saranno presenti a pieno titolo alla manifestazione pacifista. Chiediamo ai movimenti di non cedere alle strumentalizzazioni di pochi e di costruire una manifestazione aperta e dialogante

Chiediamo che l'Italia si metta finalmente al servizio della pace e non della Guerra e che investa dunque sull'Onu, unica autorità internazionale legittimata a garantire la transizione democratica verso un governo iracheno e, sotto la sua egida, ridefinisca il nostro impegno umanitario, economico e militare.

Raccogliendo l'appello del movimento per la pace degli Stati Uniti aderiamo, con il nostro partito dei Democratici di Sinistra, alla manifestazione indetta dal Forum sociale Europeo e dalla Tavola della Pace per il 20 Marzo a Roma.

Coordinamento politico nazionale Cristiano Sociali